martedì 28 ottobre 2008

Appello per Rita Borsellino all’Assemblea Regionale Siciliana

Rita e Una nuova prospettiva

Rita Borsellino e Una nuova prospettiva

Testo dell’appello:

Al Signor Presidente dell’ARS

On. Francesco Cascio

e p.c. Ai Signori Capigruppo all’Ars

Il parere espresso dalla Commissione verifica poteri dell’Assemblea Regionale Siciliana, in data 21 ottobre 2008, suscita in noi sentimenti di indignazione e stupore.

Infatti, dopo che per mesi, il Parlamento Siciliano ha operato in palese difformità con il nostro Statuto, non provvedendo a sostituire l’On. Anna Finocchiaro perchè dimessasi subito dopo l’insediamento della nuova Assemblea, la decisione assunta, nella giornata di ieri dalla Commissione di merito risulta offensiva e mortificante per i tanti siciliani che, già nelle elezioni per la Presidenza della Regione del 2006 e, ancora, in occasione delle più recenti elezioni del 2008, hanno manifestato uno straordinario consenso nei confronti dell’On. Rita Borsellino.

Tale decisione, non solo tradisce e offende la volontà popolare ma rischia di ledere la credibilità della stessa Assemblea, da Lei presieduta, mortificando quello straordinario processo di partecipazione di tanti giovani, donne e uomini siciliani, che ha caratterizzato, in questi anni, l’impegno civile e politico di Rita Borsellino.

Con questo nostro appello vogliamo richiamare la Sua attenzione e la responsabilità di ogni singolo parlamentare, affinché la decisione che il Parlamento andrà a prendere, nelle prossime settimane, possa essere nel contempo autorevole, ma anche capace di rispondere alla volontà popolare così chiaramente espressa, contribuendo a far si che ogni cittadino possa tornare ad avere fiducia nelle istituzioni che lo rappresentano.

Palermo, 22 ottobre 2008


Per firmare l’appello:

http://www.unaltrastoria.org/index.php?option=com_content&task=view&id=163


venerdì 24 ottobre 2008

L'ipotesi Calamandrei

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali.

C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.

Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle.
Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private.
Le scuole del suo partito, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private.
Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato.
E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private.
A “quelle” scuole private.
Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.

Attenzione, questa è la ricetta.

Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private.
Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette.
Dare alle scuole private denaro pubblico.

Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico."

Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950


domenica 19 ottobre 2008

NEL CONTINENTE NERO Totò e Mirello alla scoperta dell' Africa


di Alfio Sciacca

La fatica più grossa? Baciare. Da quelle parti non è come in Sicilia. Ad ogni bacio loro rispondono con altri tre e dunque era tutto moltiplicato. Non si finiva mai. Totò "vasa-vasa" torna fiaccato dopo dieci giorni di campagna elettorale in Africa, per la precisione in Congo. Nel continente nero l'ex governatore siciliano è andato a sostenere l'amico Eugene Diomi Ndongata,leader della Democratie chretienne congolaise (la Dc locale, attualmente all'opposizione) e lo ha fatto come sa fare lui. Baci e abbracci a non finire che "hanno messo a dura prova la mia resistenza fisica". Una missione per conto del partito.

"Era previsto che ci andasse Casini, ma non se l'è sentita di sottoporsi alla profilassi antimalarica e così ha deciso di man dare me, anche perchè ho una certa esperienza". In che senso? "Nel senso che non sono nuovo dell'Africa. Sono stato più volte in Burundi, Tanzania, Burkina Faso ed ora ho più tempo e non mi dispiace rifare alcune esperienze giovanili. Per tanti che promettono di andare in Africa e non ci vanno mai, io ci sono stato e ci ritornerò. A breve andrò a inaugurare un ospedale realizzato con i fondi della Regione Sicilia".

Nonostante abbia appena finito le dosi di chinino sembra ringalluzzito "Totò l'Africano", come l'hanno ribattezzato i suoi fedelissimi. Non è che sta pensando ad un esilio lontano dalla politica e dalla Sicilia? "Niente affatto, anche se la giudico un'esperienza molto formativa. Dall'Africa si vedono meglio anche le cose italiane e siciliane. Ai miei nemici dico di andarci e restarci per sempre, ai miei amici consiglio di andarci per capire quel che abbiamo e non riusciamo ad apprezzare". E le disavventure giudiziarie? Nessuna domanda imbarazzante? "Nulla. Sono stato accolto con grande calore e ho parlato a migliaia di persone che sanno tutto dell'Italia". E' tanto entusiasta dell'esperienza africana da mostrare con orgoglio l'album di viaggio e soprattutto la foto che lo ritrae attorniato da bambini ("ne ho adottato a distanza oltre 20"). Ma a sorpresa in una foto compare anche l'inconfondibile sagoma di Mirello Crisafulli, ex deputato regionale ds e ora senatore del Pd. Ma che ci fa un esponente del partito di Veltroni nella campagna elettorale della Dc congolese? "Ma no, lui è venuto privatamente". "E' chiaro - conferma Crisafulli - una sera ci siamo incontrati a cena e visto che non ero mai stato in Africa abbiamo deciso di andare assieme. Lui si è fatto la sua campagna elettorale e io sono andato in giro ad ammirare coccodrilli e scimmie". Niente intese trasversali? "Magari - ride di gusto Crisafulli - Se Cuffaro e l'Udc venissero con noi non sarebbe una cosa da buttar via".

dal Corriere della sera

sabato 18 ottobre 2008

1° Anniversario della strage - Vendicari ricorda - commemorazione 1° Novembre

Un anno fa, il 28 Ottobre 2007, la spiaggia di Vendicari è stata teatro dell’ennesima strage del mare, che si somma a tutte quelle che da anni si compiono nelle frontiere europee. Il rovescio di una piccola imbarcazione provocava la morte di 17 egiziani e palestinesi, partiti dall’Egitto.
La trasformazione dell’Europa in fortezza sta provocando crimini e tragedie che si compiono al tempo presente. Le stragi di migranti e rifugiati lungo le frontiere europee continuano imperterrite, accompagnate dal cinismo e dall’indifferenza dell’Europa e dei paesi del Mediterraneo. Centinaia di Milioni di euro vengono spesi per finanziare centri di detenzione all’interno e fuori dall’Unione Europea e per sostenere accordi con regimi di paesi a cui viene affidato il controllo delle frontiere.
Parallelamente viene messa in atto ogni giorno una campagna politica e mediatica di criminalizzazione dei migranti, mentre sopratutto in territori come il sud d’Italia, si favoriscono forme di schiavitù e sfruttamento e la violazione dei diritti fondamentali.
Per non dimenticare tutte le vittime dell’immigrazione e per coinvolgere la società civile in tale questione, invitiamo a partecipare assieme ai familiari delle vittime e ai superstiti del naufragio sabato 1° Novembre 2008 alle ore 15 alla commemorazione del naufragio avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 Ottobre del 2007 a Vendicari. Punto d’incontro Villa di Noto (Porta Reale).
Dopo la cerimonia con l’ Imam Mufid, la musica di Ramzi Harrabi e Poesie, si svolgerà alle ore 18 nella Sala Dante di Noto un dibattito sull’immigrazione dove parteciperanno oltre ai
familiari delle vittime ed i superstiti del naufragio il giornalista Gabriele del Grande, l’avvocato Paola Ottaviano il documentarista Roman Herzog e la scrittrice Heike Brunkhorst.